“Me la porte che me la frechina de na vota / lu vestite de la feste nche la suttanella a ruota/ nu sorrise dolce e timido tra le fossette/nu fiocche comme na farfalla posata su li riccetti”.
Sono alcuni versi poetici di Ermanna Zarroli, professoressa a riposo solo per modo di dire, visti gli innumerevoli impegni culturali, musicali, poetici e artistici, nonché di volontariato. “Fiori di Calicanto” è l’ultimo volume, sicuramente per poco, vista la poliedricità vulcanica e la ricca produzione artistica di Ermanna. Già il titolo, ispirato ai deliziosi fiorellini invernali di calicanto, che con stupore rendono visibile ed evocano la primavera d’inverno, come piccoli soli di passione nella brezza fredda, sono esplicativi del volume.
Una raccolta di poesie in vernacolo e in italiano. I versi sopra dicono, tradotti: “Me la porto dietro, la bimba di una volta, con il vestito della festa con la sottanella a ruota, un sorriso dolce e timido tra le fossette, un fiocco come una farfalla posata sui piccoli ricci”. Nata al paese alto, come il suo Tonino, Antonio Cameli, compagno di una vita.. è impossibile pensare ad Ermanna senza di lui. Fonte ispiratrice, collaboratore, musicista e cantante Tonino è il cuore pulsante della coppia dei “Menestrelli”, che porta nel territorio la riscoperta delle tradizioni del passato, a volte sono riflessioni intrise di amarezza, altre di gioia ed entusiasmo, così com’è la verità della vita.. con performaces canore, ballate, poesie in vernacolo ed italiano. Definirli “Cantori di strada” è riduttivo, più giusto chiamarli “Poeti di mare” che con la loro sapiente delicatezza trasformano le poesie in canti e musica, preservano dall’oblio le tradizioni di un borgo, quello del paese alto di Grottammare, tra i più belli e caratteristici d’Italia.
In “Fiori di Calicanto” Ermanna parla di ricordi, sensazioni ed emozioni, ricordando volti cari: il padre, la madre, la propria adolescenza fino a giungere al figlio Armando ed alla nuora Martina, semi di speranza e continuità futura. Nel libro vi sono anche delle ballate con reali dati storici: il "Papa“Tosto” cioè Sisto V, con alcuni episodi reali sull’elezione, l’opera moralizzatrice, quella urbanistica, ma anche gli aneddoti dei primi nove anni di vita vissuti a Grottammare, con i genitori ed i fratelli, soprattutto con l’amata sorella Camilla. Viene raccontata la leggenda di Esmeralda, la bionda figlia del campanaro, rapita dal sultano, con riallacci reali e tradizionali, favolistici e leggendari, ricollegandosi all’affresco della “Mater Misericordiae” del 1527 della Chiesa di Sant’Agostino, segue la “Ballata del tesoro”, il misterioso tesoro napoleonico scomparso, la triste storia della ragazza ripana Virginia, uccisa dal padre per preservarla da uno stupro, evocante la Silvia leopardiana, rapita prematuramente alla vita. Ancora dediche: alla piccola Gioia, al Grottammare Calcio, al domani di Martina ed Armando che in tutto e per tutto sembrano un proseguo di Ermanna e Tonino, anche loro appassionati di arte e cultura, di musica e poesia, un “DNA” che si tramanda. Un altro impegno di Ermanna e Tonino, che ci piace ricordare perché rivela il loro animo generoso è la partecipazione come “Angeli custodi di Santa Lucia” ossia del gruppo di volenterosi che grazie allo stimolo del parroco Mons. Federico Pompei, ha riaperto in estate nei fine settimana, la storica cinquecentesca Chiesa di Santa Lucia al Paese Alto, costituendo da parte del gruppo, una sorta di “banca del tempo” che consenta le aperture dell’edificio chiuso da decenni.
Alleghiamo una poesia in vernacolo di Ermanna Zarroli tratta da “Fiori di Calicanto”, dedicata al patrono di Grottammare “San Paterniano”, la cui ricorrenza cade il 10 luglio. Quest’anno sabato 12 luglio alle 18,30 ci sarà una Solenne Celebrazione nel giardino comunale, dove tutti sono invitati, con la presenza del Vescovo Gianpiero Palmieri. Grazie Ermanna e Tonino, per promuovere con tutti voi stessi l’arte e la cultura, per non dimenticare. Grazie per la tenera poesia dedicata a San Paterniano, che ci ricorda le tradizioni del passato, quando i nostri avi scrutavano il busto ligneo del patrono per vedere se avesse fatto grandinare o meno, a tutela del lavoro dell’uomo nelle campagne.
Disegno di copertina di: Maria Luisa Panella.
Di Ermanna Zarroli, contenuta nel volume "Fiori di Calicanto", la poesia "San Paterniano" dedicata al patrono di Grottammare :
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