Pericle Fazzini e Papa Leone

Scrive con noi Donato Gentili, 31anni, Maturità Artistica, scultore, pittore e disegnatore. Una sua opera istallata nel 2015 è il cane "Libero" in travertino, alto 180 cm. a guardia della "Dog Beach" nel Lungomare sud di Grottammare, commissionata dall' Associazione culturale "43mo parallelo". Autore abituale disegna ogni anno la locandina dell' Associazione "Presepe vivente" di Grottammare.


Pericle Fazzini e Papa Leone

DI Donato Gentili 


Abbiamo visto, rivisto l' immagine dell' imponente scultura bronzea del grottammarese Pericle Fazzini (1913-1987) la "Resurrezione" con il nuovo Pontefice Leone XIV Prevost, durante la sua prima udienza del mercoledì nella sala  "Nervi" a Roma. 

Ripercorriamo la storia della grande opera che venne commissionata da Papa Paolo VI nel 1965 allo scultore marchigiano che impiegò anni per portarla a termine (1977). 


Si tratta di una scultura con struttura compositiva orizzontale che si estende per larghezza di 20 mt, si eleva su 7 mt di altezza per 3 mt di profondità.

Fazzini per conformare, plasmare il tutto tramite il fuoco ed il calore scelse di servirsi di un materiale atipico per la scultura, il polistirolo, il tutto venne poi fuso in bronzo.

 Lo scultore del vento - così venne definito dal suo amico e Poeta Giuseppe Ungaretti - parlò di un " Cristo che risorge da un cratere apertosi dalla bomba nucleare: un' atroce esplosione, un vortice di potenza e di energia". 


La figura svettante del Cristo si risveglia dal torpore della morte e si innalza sopra un intreccio di rocce, rami, radici che ci fanno pensare agli ulivi secolari ed alle loro torsioni (Fazzini infatti disse di essersi ispirato al luogo dell' ultima notte di Gesù, il giardino del Getsemani), riferimenti ed elementi naturali che peraltro sono tipici della Regione Marche che Fazzini non smetterà mai nei suoi lavori di citare ed omaggiare con profondo amore. 



Il vento mistico di vita e potenza solleva e sconvolge il Salvatore, che risorge da un cratere magmatico apocalittico, che fa riferimento alle recenti memorie delle tragedie di Hiroshima e Nagasaki. 

Il genio Fazzini ed i suoi collaboratori lavorarono alacremente per anni, per portare a termine quella che, a ragione, viene considerata " l' Alleluja" della scultura mondiale che venne inaugurata nel settembre del 1977 alla presenza dello stesso Papa Montini (Paolo VI).

Da quasi mezzo secolo quindi il capolavoro dello scultore campeggia con la sua plastica monumentale sul palco della Sala Nervi facendo da scenografia di fondo alle udienze dei Pontefici.

In un' armoniosa alternanza caotica di vuoti e pieni, in un divenire di straordinaria forza di forme, il radioso Gesù irrompe e si eleva risvegliatosi dal torpore della morte dalla voragine delle miserie terrene, sprigionando una forza che tutto travolge e sconvolge. La mitica Resurrezione è peraltro l' opera più vista al mondo. 


Donato Gentili

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