Festa del Patrono San Paterniano a Grottammare

Il 10 luglio si festeggia il patrono di Grottammare San Paterniano vescovo di Fano. 

Paterniano, o Patrignano (Fano, 275 circa – Fano, 13 novembre 360), fu il primo Vescovo di Fano è venerato dalla Chiesa Cattolica come Santo Patrono di : Fano, Grottammare, Cervia. 

Secondo gli studiosi locali del XIX secolo, come Gian Bernardino Mascaretti e Giuseppe Speranza, vi era nei pressi dell’Oasi Santa Maria dei Monti a Grottammare un villaggio, laddove ancora il Paese alto non esisteva. Un nucleo abitativo gemellare vi era presso la “Curtem Sancti Martini”, cioè nei pressi dell’antica chiesa di San Martino, più a Sud. Solo successivamente, con l’incastellamento, il villaggio o “Curtem Sancti Pat.niani” dell’Oasi, “scese” un poco e diede vita alla prima costituzione dell’antico borgo di Grottammare alta. Tale ipotesi è stata recentemente suffragata dall’architetto appassionato di studi locali Carminio Spinucci che nel suo libro “Grottammare e il Cuprae Fanum” di qualche anno fa, ha effettivamente ritrovato anche l’esatta planimetria della “Curtis Sanctis Patregnani” ( si faccia riferimento alle pagg. 21-29 del suo libro per approfondimenti). Nella chiesa di Sant’Agostino vi è una epigrafe dove in un latino volgare, quindi tardo, è scritto: “Qui riposa il corpo del Beato Paterniano” “Hic r.quiescit/ Corp.s/ B.ti /Pat.njani”, epigrafe questa che venne traslata dalla diruta chiesina di San Paterniano, rasa al suolo, fino a Sant’Agostino, riedificata nel 1517 fuori dalle mura del paese. Una lapide esplicativa dell’800, murata accanto alla prima, spiega : “La soprapposta iscrizione fu rinvenuta presso l’antica chiesa rurale di S. Paterniano, già diruta . Quanto al corpo poi del beato non si hanno sicuri indizi. Febbraio 22, 1881”. Ad ogni buon conto, l’attuale busto-reliquiario di San Paterniano, che è conservato nella Chiesa di Sant’Agostino a Grottammare, risale al 1800-1849, ed è in legno intagliato e dipinto, di manifattura marchigiana, catalogato. 

San Paterniano, vescovo della città di Fano, vi morì il 13 Novembre del 360. A Fano, nella chiesa a lui dedicata, precisamente nella cappella sulla destra del presbiterio, si custodiscono le ossa dello stesso Santo e vi è l’antico sarcofago tardo-romano in cui sono state racchiuse per secoli. Se dunque nella lapide di Sant’Agostino a Grottammare l’epitaffio dice che ivi “requiescit”, cioè “Riposa” il “Corpo del Beato Paterniano”. Patrono di Cervia (Emilia Rona), Fano e Grottammare (Marche), forse non si tratta della stessa persona?


Il culto è molto radicato anche in Dalmazia. Ad ogni buon conto, San Paterniano è venerato come santo nella Chiesa cattolica e viene ricordato il 10 Luglio. È noto per essere il protettore dei bambini e delle partorienti, ma anche il protettore contro le tempeste o i pericoli in cielo e in mare. Le notizie della sua vita sono scarse e vengono attinte dal codice del XII secolo (Codice Nonantolano, Archivio del Capitolo di Fano), ma sono vaghe e frammentarie. Lo descrivono come un giovane monaco eremita che scelse la vicinanza col fiume Metauro per organizzare un cenobio. Dopo il 313 d.C. , dopo l’Editto di Milano ( o di Costantino) che concederà la libertà di culto all’interno dell’Impero Romano, poté uscire allo scoperto e la gente che ne conosceva l’umiltà, la bontà e la generosità, ma anche le capacità organizzative, lo elesse a furor di popolo Vescovo di Fano. 


Nella pagina sul culto di San Paterniano a Fano è scritto :“La sua devozione nei confronti dei più piccoli e delle donne in attesa di partorire si manifestò attraverso la sua intercessione miracolosa per loro. Inoltre, San Paterniano è ricordato per aver difeso la città di Fano da un attacco dei pirati, attraverso la sua preghiera che avrebbe scatenato una tempesta in grado di disperdere i nemici. Questo episodio ha rafforzato la sua reputazione come protettore in situazioni di pericolo. La sua figura è ancora molto venerata nella regione di Fano, dove la sua basilica è meta di pellegrinaggio per i fedeli. La sua agiografia, nonostante le sfumature leggendarie, rimane esempio di carità cristiana e di dedizione ed attenzione al prossimo.” Dalla vita leggendaria è possibile in ogni modo congetturare che Paterniano fosse un monaco: scelto dopo le persecuzioni come Vescovo, governò la Diocesi di Fano con tanta sollecitudine da meritarsi la canonizzazione popolare. Nel Martirologio Romano la sua festa cade il 12 Luglio, anche se la tradizione vuole che venga ricordato il 10. 

A Grottammare nel busto patronale vi è un vetrino con la reliquia del Santo. Secondo la tradizione, il suo spostamento va fatto una settimana prima dei festeggiamenti, a Luglio, da Sant’Agostino fino a San Martino – questa "movimentazione" indicherebbe il “cammino” della Comunità costiera relativo alla bi -primitiva fondazione di Grottammare, da un colle all’altro: San Paterniano – San Martino, indicando i due primitivi centri abitativi di fondazione dell’insediamento. Secondo la devozione popolare va "ben festeggiato e onorato", affinché interceda presso il Signore per le condizioni climatiche buone, sia per la campagna, che per il mare, aiutando il lavoro dell’uomo e proteggendo così Grottammare e i suoi abitanti.

I motivi della dedicazione patronale dunque si perdono nella notte dei tempi... la città è stata sempre molto devota a questo santo estivo, che fa eco al festeggiamento invernale di San Martino. Entrambi molto seguitidalla popolazione. Tra le varie iniziative proposte sia dal comune che dalle parrocchie di Grottammare, annunciamo che la santa messa concelebrata presso il giardino comunale vicino alle scuole elementari Giuseppe Speranza, verrà presieduta dal vescovo Giampiero Palmieri, con i parroci di tutte le parrocchie grottammaresi. 

Al termine si svolgerà la processione che interesserà le vie: Marconi, Corso Mazzini, Matteotti, Toscanini, Sant'Agostino, Chiesa di Sant'Agostino. 

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