I MISTERI DELLA “SACRA” di Grottammare

I MISTERI DELLA “SACRA” di Grottammare

( Prima parte)

Di Carlo Gentili

 

 La “Sacra” di  Grottammare è un evento che  affonda le radici nell’antichità. Ancora oggi, tale ricorrenza viene festeggiata nella cittadina rivierasca di Grottammare con sagre, musiche, processioni, convegni, mostre, eventi  e varie  iniziative    ad essa collegate.   La "Sacra"   si realizza ogniqualvolta il primo di luglio di ogni anno cade di domenica.

LA SABBIA, IL PAPA, LA DEA. L’origine di tale ricorrenza sarebbe dovuta  alla fortuita presenza di papa Alessandro III nella cittadina picena, nella domenica del  primo  luglio del 1177, allorquando si sarebbe salvato da una tempesta in mare.

Una volta raggiunta la terra ferma, Sua Santità,  avrebbe  solennemente raccolto la sabbia da terra gratificando il luogo di “tante indulgenze quanti i granelli di sabbia contenuti nel camauro” (il suocopricapo papale). L’indulgenza plenaria, ancora oggi in vigore, viene offerta a quanti si recano nella  chiesa  di S. Martino dove in tempi pre-cristiani, gli antichi piceni si recavano   per incontrare spiritualmente  la Grande Madre, dea Cupra.

 

Non ci sfugga un particolare decisivo: la scena dell’arrivo del papa si svolge  nei pressi  della chiesa di San Martino di Grottammare, quella stessa chiesa sorta sui ruderi ( per alcuni studiosi) del principale tempio pagano dei piceni dedicato alla dea Cupra  e restaurato dall’imperatore Adriano  nel 127 d.C. (come attesta una lapide ancora oggi affissa  al suo interno).

 

LA  BOLLA  FANTASMA. Il tutto sembrerebbe filare liscio: la tempesta in mare, il papa che rimane incolume, l’indulgenza plenaria in ringraziamento per il pericolo scampato;   ma, come spesso accade, la storia ci riserva delle sorprese  sbalorditive.

A ben vedere, infatti, la Bolla papale originale non venne mai trovata ed al suo posto, fa  fede una bolla successiva di oltre 600 anni emanata da papa Pio VII nel 1803 (“Ad augendam”), con la quale si confermava la antica tradizione orale, caldeggiata al papa da un cardinale del luogo, ma  senza traccia documentaria alcuna.

Inoltre, il primo luglio del 1177  non cadeva di domenica (come vorrebbe la tradizione), nè il papa Alessandro III  era  presente  in quei luoghi del piceno, in quanto  impegnato a guerreggiare in altre zone d’Italia.

Allora, cosa puo’ essere accaduto? Cosa si nasconde tra i fili del tessuto di una storia tramandata da quasi mille anni? Una verità nascosta? Un evento creato? Un malinteso? Una mirata sostituzione di personaggi storici?


 ( Continua)

 


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