Un percorso articolato tra arte e approfondimento storico, dedicato a una figura strettamente legata alla città e in particolare al suo borgo antico, dove la memoria artistica di Pomili è custodita in un museo monografico allestito nell’antico palazzetto civico, aperto alla fruizione pubblica.
Autodidatta, tra le voci più autentiche della pittura naïve italiana, Pomili iniziò a dipingere negli anni Sessanta, durante un lungo ricovero che segnò per sempre la fine del suo lavoro nelle ferrovie. Privo di una formazione accademica, Giacomo Pomili trovò nella pittura un’espressione istintiva e necessaria, attraverso cui raccontare sé stesso, le proprie radici, il paesaggio e la vita del borgo.
Nei suoi dipinti si intrecciano memoria, tradizioni popolari e leggende locali, restituite con uno sguardo visionario e intenso e un linguaggio pittorico caratterizzato da tratti infantili ma denso di simboli.
Il programma si svilupperà tra l’estate e l’autunno, accompagnando la vita culturale grottammarese fino al 22 novembre.
Da ricordare il 3 agosto :
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