''IO IRROMPO COME UN TEMPORALE IN UN PLACIDO PANORAMA''


Di Carlo Gentili





L’eredità culturale di Don Vincenzo Galiè

Don Vincenzo Galie', lo scopritore di Truentum  ci ha lasciati sette anni fa, ma la luce della sua mente continuerà a brillare attraverso i suoi studi rivoluzionari e le intuizioni geniali che nessun “accademico” ha voluto mai riconoscergli in vita.
Lui dall’alto ci sorriderà (come nel suo solito) e continuerà ad “irrompere come un temporale” nelle menti di quanti non hanno voluto ascoltare le sue geniali scoperte e le incredibili intuizioni.
Osteggiato e completamente ignorato dal mondo accademico, con i suoi 85 studi è l’innovatore della topografia antica.
Quanto doveva essergli riconosciuto in vita, sarà lucente e sfolgorante dopo la sua morte e verrà salutato come il piu’ geniale ricercatore, innovatore e scopritore della realtà archeologica del mondo romano.









Con il suo metodo originalissimo, lo studioso ha localizzato sulla mappa nove città romane sepolte dal terreno (Veregra, Ricina, Pollentia, Interamnia, Cluana, Colonia, Truentum …), quattro anfiteatri, un porto, e due templi. Nonostante le città siano ancora sepolte, lo stesso Galiè ha provveduto ad utilizzare a proprie spese le ricerche al GeoRadar che, leggendo il terreno fino a 5 metri di profondità, hanno confermato la presenza delle antiche realtà romane sotto il terreno. Basta scavare. E’ lo scopritore di Truentum.






Un onore essergli stato amico in vita, essere messo al corrente di tutte le sue nuove scoperte, cercando di confortarlo dei pesanti, incredibili, assurdi silenzi del mondo accademico che non “voleva volutamente" comprendere la sua genialità











Carlo Gentili

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